Tra gli anni 80 e il 2000 il sociologo Niklas Luhmann elaborò una teoria entrata nella storia della sociologia riguardante il rapporto tra un sistema e l’ambiente con il quale si relaziona. La relazione di un sistema con il suo ambiente implica un continuo scambio e un interminabile adattamento reciproco per rispondere agli inevitabili cambiamenti che entrambi subiscono nel tempo.
Quando un sistema entra in crisi e non riesce a relazionarsi e ad adattarsi ai cambiamenti dell’ambiente nel quale vive, tende a chiudersi in se stesso ed a diventare autoreferenziale, cioè a interrompere i rapporti con l’ambiente circostante.
Questa condizione blocca i processi di crescita e rigenerazione del sistema e alla lunga può portarlo alla dissoluzione.
Ho trovato questa teoria molto suggestiva se applicata alle nazioni, che essendo composte di molte parti in relazione fra loro sono certamente considerabili dei sistemi costretti a relazionarsi con l’ambiente internazionale. Nel caso degli stati europei, poi, l’ambiente è certamente l’Unione Europea.
Possiamo pensare quindi che quando uno stato, per vari motivi, entra in crisi e non riesce a adattarsi agli ineluttabili cambiamenti dell’ambiente internazionale in cui vive, tenda ad una autoreferenzialità che in questo caso si chiama sovranismo e che provoca l’incapacità del paese di crescere e rigenerarsi portandolo alla dissoluzione.
Il sovranismo, dunque, può essere interpretato come una risposta naturale ma autodistruttiva all’incapacità di un paese di rispondere all’ ineluttabile cambiamento dello scenario internazionale.