Greta Thunberg nel frattempo è diventata maggiorenne però gli attacchi a lei non si fermano e sono fatti da chi soprattutto nega l’emergenza climatica e cerca di difendere gli stili di vita fin qui raggiunti. C’è chi chiama ‘gretina’ Greta Thunberg, con chiaro riferimento a ‘cretina’; ricordiamo la prima pagina del quotidiano ‘Libero’ che titolava: ‘Vieni avanti Gretina. La rompiballe va dal Papa’. Chiaro riferimento a ‘Vieni avanti cretino’, un film di Luciano Salce del 1982. Su la ‘Verità’, altro quotidiano destrorso, c’era stato Marcello Veneziani che aveva invitato tutti i giovani manifestanti per il clima a “non fare i gretini”. Un ultimo articolo su ‘Il Giornale’ invece titola: ‘Pur di accontentare Greta vogliono farci crepare prima’. Segue il concetto che ‘Passata la fase più acuta del Coronavirus c’è una nuova emergenza a tenere banco ed è quella ambientale e climatica’; questo riferito ai dati di quanto inquinano gli esami medici e in particolare la risonanza magnetica.
Anche Giorgia Meloni l’ha chiamata ‘gretina’ nel suo comizio-intervento al congresso dei Vox in Spagna. Ma su Greta Thunberg è stato detto di tutto e di più naturalmente tralasciando le sue ragioni e la sua rabbia nel vedere disattese le speranze di un ravvedimento dei governanti sulla crisi ambientale. C’è da dire che questa ragazzina parla in modo molto chiaro e diretto. Parla nei maggiori consessi mondiali senza mezze parole. Esempio: «La civiltà viene sacrificata per dare la possibilità a una piccola cerchia di persone di continuare a fare profitti. La nostra biosfera viene sacrificata per far sì che le persone ricche in Paesi come il mio possano vivere nel lusso. Molti soffrono per garantire a pochi di vivere nel lusso. Noi dobbiamo lasciare i combustibili fossili sotto terra e dobbiamo focalizzarci sull’uguaglianza e se le soluzioni sono impossibili da trovare in questo sistema significa che dobbiamo cambiarlo.». Greta ha ragione e molta acredine (chiamiamola così) nei suoi confronti è dettata da invidia, da mancanza di autorevolezza che invece ha raggiunto questa ragazza che ha fatto nascere un movimento mondiale chiamato ‘Fridays For Future’. Ha svegliato milioni di giovani dati per abulici, su un tema fondamentale al futuro del nostro pianeta. Con Greta Thunberg abbiamo compreso come prima di arrivare a toccare i limiti dello sviluppo climatico tocchiamo intanto quelli dello sviluppo sociale.
Bisogna affermarlo subito: esiste un negazionismo climatico e questo fa capo politicamente ai partiti della destra radicale, quelli ultranazionalisti, antieuropeisti, per lo più antimmigrati, spesso antisistema che negli ultimi anni hanno guadagnato terreno in diversi paesi europei, ottenendo forti rappresentanze nei parlamenti nazionali e in alcuni casi andando anche al governo. Spesso le destre europee non citano affatto la questione del clima nei loro programmi, o l’affrontano solo in modo marginale e senza prendere posizioni chiare.
In Italia, la Lega di Salvini parla nel suo programma di transizione energetica e di economia sostenibile, ma finora ha contrastato le misure concrete sul cambiamento climatico. Di più ha rispolverato le scelte nucleari. Al parlamento europeo nella scorsa legislatura la Lega ha votato contro tutte le proposte di politica energetica e sul clima, salvo una direttiva sul risparmio energetico nell’edilizia. Nel parlamento italiano la Lega si è astenuta dal ratificare gli accordi di Parigi: “Non perché non concorda con questi obiettivi, ma perché l’accordo raggiunto è un compromesso al ribasso … che permette alle aziende cinesi e dei paesi in via di sviluppo di fare concorrenza sleale alle imprese italiane in regola con produzioni rispettose dell’ambiente”.
Il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri si è scagliato contro chi sostiene la politica ambientalista alla Greta Thunberg: “Distrugge il mondo. Siete peggio della guerra, fate più danni. Mettete la vostra politica e la vostra demagogia mentre l’Italia è in ginocchio…Col pannello ci fai il tè. Un bel pannello, prendi il tè con l’acqua calda. Per fare il tè il pannello va bene. L’energia solare è una sola, serve per qualche termosifone“. Ecco il pensiero in sostanza della destra italiana.
In Francia, il Front national guidato da Marine Le Pen sostiene che la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sul clima (Unfccc), da cui discende tutta la trattativa internazionale in materia, è “un complotto comunista” per limitare l’economia francese – anche se poi appoggia l’uso di energie rinnovabili generate in Francia per “diminuire la dipendenza dai paesi arabi del Golfo che insieme al petrolio ci mandano la loro ideologia”
Non dimentichiamo poi Donald Trump e le sue posizioni sul clima riassunte da un tweet: «Il riscaldamento globale è una bufala». Poi bisogna aggiungere tra i diffiusori del negazionismo climatico anche i complottisti no-vax, i partecipanti della propaganda russa e chi si spaccia per autorevole scienziato. Quindi abbiamo bisogno di una informazione che nell’ottica proposta da un slogan impiegato da molte ONG “pensare globalmente ed agire localmente”, sappia promuovere meccanismi di azione ed incentivi la motivazione del pubblico.